La mostra dedicata a Bernardo Strozzi, “diffusa” in diverse sedi in Città, ha come epicentro il primo piano nobile di Palazzo Lomellino in Strada Nuova.
L’accesso al percorso espositivo avviene attraverso il vestibolo affacciato sulla corte interna del Palazzo. Questo luogo eccezionale che consente di apprezzare, attraverso una grande vetrata, la corte conclusa dal ninfeo di Domenico Parodi e più in alto la vegetazione del giardino pensile, si presenta come un’occasione progettuale unica. Uno spazio inondato di luce, che guarda l’architettura e
oltre, il paesaggio. La natura rappresentata minuziosamente dallo Strozzi nelle sue “Nature morte”, diventa tema centrale per mettere in relazione il luogo, l’artista e la storia di Genova.
La prorompente ricchezza delle forme vegetali rappresentata nei dipinti richiama immediatamente quella che nel Seicento erail fiore all’occhiello della produzione manufatturiera genovese: i broccati. Se la vetrata è percepibile come confine, la sovrapposizione ad essa di un “filtro” che amplifichi le suggestioni dei visitatori, trasforma il vestibolo in uno spazio che
consente di traguardare il dentro e il fuori, e
di vedere fondersi il presente e il passato.
Il decoro dei tessuti del Barocco rivisitato, si
accosta ai materiali tecnici propri della
contemporaneità raccontando l’eccellenza
cittadina di ieri e di oggi. Cinquantadue
petali basculanti, sorretti da un’esile struttura
in acciaio, si uniscono in una comunione
cromatica irradiando di luci e riflessi
inusuali gli spazi monumentali del Palazzo.